venerdì 2 ottobre 2009

Roccaromana

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22 commenti:

  1. Montagna Viva domenica 4 ottobre 2009
    Domenica “Per borghi e castelli dell’alto casertano” fa tappa a Dragoni e Roccaromana per scoprire chiese, palazzi e centri storici, lasciandosi catturare dalla suggestiva atmosfera di luoghi dall’indubbio fascino. Domenica a Dragoni ci sarà l’accoglienza da parte della locale Proloco con la visita al centro storico ed al “Castello Medioevale”, poi dopo pranzo ci si sposta verso Roccaromana con visite al centro, spettacoli itineranti e degustazioni di prodotti tipici. L’iniziativa è organizzata nell’ambito del Programma Speciale di Marketing Territoriale “Montagna Viva”, ideato e promosso dall’Assessorato all’Agricoltura della Regione Campania e realizzato da una partenariato locale costituito dalla Camera di Commercio di Caserta, Stapa Cepica ed Amministrazione Provinciale di cui Agrisviluppo è soggetto attuatore.
    Il progetto prevede itinerari per accontentare appassionati e semplici curiosi facendo conoscere loro le aree montane casertane, che ospiteranno anche performance artistiche e spettacoli. Oltre alle visite guidate c’è la possibilità di degustare i piatti tipici del territorio grazie agli abbinamenti culinari dell’associazione “I Piatti del Sapere”.
    Bus gratuiti - ma su prenotazione - in partenza da Napoli e Caserta (ore 9.00 - zona stazione) ma è possibile raggiungere i borghi anche con mezzi propri.
    Per info sui diversi itinerari che si concluderanno l’11 ottobre e per prenotazioni: info@unplicaserta.it (081.5013368 – 081.5011261); www.agrisviluppo.it.
    Fonte caserta 24 ore

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  2. “Per Borghi e castelli dell’Alto Casertano” chiude con un record di presenze

    Sei itinerari, undici borghi visitati e oltre 650 turisti provenienti da Caserta e Napoli accorsi per gli appuntamenti del programma "Per borghi e castelli dell'alto casertano", che ha consentito di conoscere e valorizzare Letino, Castello del Matese, Piedimonte Matese, San Potito Sannitico, Alife, Raviscanina, Liberi, Formicola, Dragoni, Roccaromana e San Pietro Infine.

    Un evento dai grandi numeri, quindi, che ha portato entusiasti visitatori alla scoperta di chiese, musei e centri storici, lasciandosi catturare dalla suggestiva atmosfera di luoghi dall'indubbio fascino, che per l'occasione hanno ospitato performance artistiche e degustazioni. I borghi casertani vestiti a festa per una manifestazione diffusa che si spera di replicare anche il prossimo anno.

    L'iniziativa è stata organizzata nell'ambito del Programma Speciale di Marketing Territoriale "Montagna Viva", ideato e promosso dall'Assessorato all'Agricoltura della Regione Campania e realizzato da una partenariato locale costituito dalla Camera di Commercio di Caserta, Stapa Cepica ed Amministrazione Provinciale di cui Agrisviluppo è soggetto attuatore.


    "L'esperienza di partenariato tra i diversi enti - sottolinea il presidente di Agrisviluppo, Giuseppe Falco - ha costituito la vera forza del progetto. Motore delle iniziative le realtà locali, coinvolte tramite l'Unpli Caserta, così come le associazioni culturali mobilitate nel corso degli appuntamenti, che hanno consentito alle aree interne di presentare il loro lato migliore e variegato. Borghi trasformatisi in tesori da scoprire, da apprezzare e valorizzare, custodi di sapori e tradizioni da promuovere. Come è avvenuto per le imprese agricole che hanno mostrato ai visitatori i prodotti più genuini delle terre dell'alto casertano. L'impegno - conclude il presidente Falco - è quello di rafforzare le sinergie esistenti e realizzare in futuro altre simili iniziative di promozione culturale, sociale e turistica".
    14 ottobre 2009 Fonte: capitoloprimo.it

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  3. CONOMIA E TERRITORIO
    Mille pannelli fotovoltaici gratuiti, via al progetto Energia con il Sole
    Un pool di aziende presenta a Pontelatone l'azione destinata a Terra di Lavoro. La Comunità di Montemaggiore pronta a favorire il risparmio energeticoPONTELATONE - Sabato 24 ottobre alle ore 17, presso la Scuola media di Pontetelatone, con il patrocinio della Comunità Montana del Montemaggiore e la partecipazione dei sindaci dei Comuni della comunità (Castel di Sasso, Dragoni, Giano Vetusto, Formicola, Liberi, Píetramelara, Pontelatone, Rocca Romana e Rocchetta e Croce), il gruppo di aziende GSA Energy, Sienergia ed Engsol, già da anni operanti nel settore di servizi energetici, presenteranno il progetto ENERGIA NEL SOLE, che si inquadra nella direttiva nazionale e internazionale per la riduzione del livello di inquinamento e nella normativa che prevede lo scambio sul posto tra energia prodotta dal sole e energia elettrica, oltre che incentivi annui, per la durata di 20 anni.

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  4. IV Festa di canti, balli e sapori tradizionali
    Il Comune di Roccaromana, con il patrocinio della Regione Campania e la collaborazione della Pro-loco e delle Associazioni locali, organizza a Roccaromana (CE) nei giorni 12-13 Dicembre 2009 la IV^ Festa di canti, balli e sapori tradizionali, nell'ambito del progetto: "Percorso attraverso il patrimonio culturale di Roccaromana: tradizioni e testimonianze del passato".
    I giorni 12-13 Dicembre 2009 partendo dalla piazza di S. Cataldo, le principali stradine del paese si apriranno a turisti e visitatori fin dalle prime ore del pomeriggio. I locali dell'antico borgo saranno allestiti a vecchie botteghe presso cui sarà possibile ammirare e degustare le specialità culinarie locali, prodotti tipici caratteristici per la loro genuinità.
    Il tutto sarà immerso in un'atmosfera particolare, creata dalla sola luce delle torce e dei fuochi nei bracieri, dal propagarsi per le viuzze del centro delle melodie natalizie che accompagnano le nenie e i canti degli zampognari e dei gruppi popolari che cantano e danzano attraversando tutto il paese durante l'intera manifestazione.
    Altro elemento che caratterizzerà le serate sarà l'esibizione di gruppi folkloristici locali e regionali: "Tammurriarè" di Avellino, "Aria Nova" di Pignataro Maggiore, "La Basulata" di Baia e Latina. A questi gruppi si affiancheranno i bambini delle Scuole con i loro canti ed il "Coro dei Nonni", costituito dalle persone più anziane delle comunità di Roccaromana, Statigliano e S.Croce, che per la seconda volta proporrà i vecchi canti tradizionali locali e le canzoni di un tempo che per tanti anni hanno allietato i duri lavori nei campi e le serate trascorse nei cortili.
    Obiettivo dell'Amministrazione Comunale è quello di far conoscere, attraverso tale manifestazione, la cultura e le bellezze storiche e naturali del territorio roccaromanese.

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  5. Michele Placido e Margaret Mazzantini, protagonisti di questo weekend. Il primo impegnato in una lettura alla facoltà di giurisprudenza di Santa Maria Capua Vetere e la seconda ospite d'eccezione della rassegna «Terra di Madri». Ma anche concerti di qualità come quello di Tereza Salgueiro, ex voce dei Madredeus, che canterà al Belvedere di San Leucio e un Leo Gullotta d'eccezione che sarà protagonista dello spettacolo «Il piacere dell'onestà».

    TEATRO E SPETTACOLI- Si chiuderà questa settimana la rassegna Fil.mare, la kermesse di Castelvolturno, che si occupa di film e documentari ispirati al mare, che ha visto protagonisti stelle del cinema, tra cui Carolina Crescentini e Giuseppe Tornatore. Ospite d’eccezione in questo weekend casertano Michele Placido, che alle 21 di venerdì alla facoltà di giurisprudenza di Santa Maria Capua Vetere, darà voce alla «Memoria apocrifa di San Germano», il primo della rassegna «I magnifici sette», una serie di spettacoli che partiranno appunto da Santa Maria con Placido e che si sposteranno in 6 comuni dell’area della Terra di Lavoro, alla «ricerca del meraviglioso». Altro attore d’eccezione presente in questo fine settimana teatrale è Leo Gullotta, protagonista della pièce «Il piacere dell’onestà» al Teatro Comunale di Caserta, venerdì, sabato e domenica. Uno spettacolo che vuole spingere il suo pubblico alla riflessione: punta l’indice contro l’ipocrisia e che, spiegano i promotori «scandaglia la differenza tra essere e apparire, tra maschera e autenticità». Nuovo spettacolo, nuovo spunto di riflessione, con «Chiusi in casa» di e con Pierluigi Tortora e Michele Tarallo. Stavolta il tema principale è l’incomunicabilità trattata però in maniera semplice e divertente: venerdì e domenica alla Bottega del Teatro di Caserta. Per chiudere in allegria, sabato alle 20,30 in piazza Po nell’ambito della rassegna «Natale a Caserta» si esibisce il cabarettista napoletano Guido Palliggiano.

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  6. MUSICA E CONCERTI – Ma il «Natale a Caserta» offre anche dei concerti di qualità. Al Belvedere di San Leucio domenica si esibiscono presentando il loro ultimo album «Matriz», Tereza Salgueiro, ex voce dei Madredeus, e Lusitania Ensemble , accompagnate da Jorge Varrescoso Gonçalves, violino, Pedro Jóia, chitarra classica, Pedro Santos, fisarmonica, Luís Clode, violoncello, João Ferreira, percussioni, Rui Lobato, percussioni, Óscar Torres, contrabbasso. Tantissime però anche le esibizioni di musica live in questo fine settimana, a partire dal live dei Flo Quartet venerdì sera, la voce di Francesca Lombardi unita alle chitarre di Gianluca Vanit, al contrabasso di Maurizio Castellano e alla batteria di Raffaele Natale daranno vita ad un’eccezionale serata di pop acustico al Chekmate di Caserta. Il Kingston di San Nicola la Strada, anche questo fine settimana ci regalerà performance di qualità: venerdì comincia «Soul Train», rassegna sul revival anni ’60, ’70, ’80, e sabato si esibirà Giuliano Dottori, cantautore e chitarrista che sta girando l'Italia per presentare il suo ultimo lavoro discografico «Temporali e rivoluzioni». Venerdì sera per chi non amasse i revival, alla Casa delle Arti di Succivo si esibiscono il trio Kazum e la Shabadà orchestra. Oppure, in alternativa, alla serata di venerdì sempre per gli amanti della musica live al Level 2-Blue Kiss di Caserta, concerto dei Dods (ex Derozer e Rowpower). Sabato prende il via anche «Atellajazz». Protagonista dell’evento, la cui direzione artistica è affidata a Giuseppe Dell’Aversana, sarà l’Amato Scannapieco Quartet che si esibisce nella sala convegni sita al piano terra del Palazzo Ducale «Sanchez de Luna» a Sant’Arpino a partire dalle 19,30. Un concerto dove proporrà un mix di brani che hanno caratterizzato il percorso umano ed artistico dei componenti del complesso in questione. Per concludere, cambiando ancora una volta genere, venerdì alle 19,30 anteprima della kermesse «Itinerari Barocchi» che porta sul palco brani del ‘700 napoletano per ensemble vari tra cui Cimarosa, Jommelli, Barbella, Giuliano e Hasse proposti dall’Ensemble barocco dell’Orchestra da Camera di Caserta e dal mandolinista Mauro Squillante. Venerdì si esibisce alla Chiesa di S. Audeno in Aversa, particolarmente legata alla musica ed in particolare ai grandi musicisti aversani. Sabato alle 20 nella Chiesa della Vaccheria di San Leucio e domenica 13 alle 11,30 a San Potito Sannitico presso la Cappella di S. Michele aperta per l’occasione al pubblico e alle 18,30 alla Chiesa di San Rocco in Pietramelara.

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  7. Margaret Mazzantini
    ESCURSIONI E MOVIDA - Si avvicina il Natale e i mercatini, di beneficenza e non, popolano tutta la provincia casertana. A cominciare da quello che si tiene domenica mattina a Carinaro, un mercatino della solidarietà, quello viennese, organizzato nell'ambito della rassegna Natale a Caserta in piazza Redentore, dove in esposizione ci saranno le eccellenze gastronomiche e la fiera Normanna che si terrà sabato e domenica ad Aversa organizzata dalla Confesercenti. Intanto anche a Capua comincia una kermesse tutta natalizia: «Capua vive il Natale», presentazioni di libri, degustazioni enogastronomiche da venerdì fino al 6 gennaio. Sabato e domenica il comune di Roccaromana organizza la quarta edizione della festa di canti e balli popolari. Sabato apertura di botteghe artigiane, e in serata esibizione dei gruppi folk Tammurriarè e La Basulata. Domenica ancora shoppingh nelle botteghe e un concerto del gruppo folk Aria Nova. Ma in questo weekend, non ci sono solo mercatini ed enodegustazioni, comincia infatti venerdì una tre giorni di letteratura, arte e enogastronomia targata Architempo: «Terra di Madri», il nome prende spunto dalle famose Matres Matutae, custodite nel Museo Provinciale Campano di Capua. Venerdì alle 19.30 a Palazzo Lanza con le voci casertane della letteratura al femminile, riunite intorno a un tavolo per discutere tra loro e con il pubblico sulla creatività femminile e inaugurazione della mostra personale di Francesca Stasiano dal titolo «Impressioni di luce» allestita negli spazi espositivi dell’Ex Libris. Sabato sempre alle 19.30, ma nella chiesa dei Santi Rufo e Carponio (adiacente Palazzo Lanza), dove il filosofo Lucio Saviani dialogherà con la scrittrice Margaret Mazzantini, autrice del libro «Venuto al mondo» premio Campiello 2009, in quest'occasione il lancio ufficiale del «Premio Falerno Primo Romanzo», dedicato appunto ai migliori libri pubblicati nell’ultimo anno da autori esordienti. La serata continuerà a Palazzo Lanza con degustazioni di vino e cena d'eccezione preparata dalle chef Maria Mone e Rosanna Marziale con i prodotti tipici casertani. Domenica per concludere la tre giorni, sempre al Palazzo Lanza di Capua, La Mansarda e Architempo presentano «I percorsi della Memoria», percorso drammatizzato al patrimonio storico-culturale della città, attraverso la storia dei personaggi della città di Capua come Pier delle Vigne, Ettore Fieramosca e sua sorella Porzia.

    A cura di Francesca Parlato

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  8. Chiese assaltate, statue sacre sfigurate
    Allarme satanismo nell'Alto Casertano
    Sono due ormai le chiese profanate ad Alvignano in
    pochi giorni, gli inquirenti indagano sulle sette sataniche
    ASERTA— La chiesa di San Nicola ad Alvignano assaltata. E due episodi in pochi giorni che fanno riesplodere nella zona la paura per un fenomeno che da tempo è vivo e dimostra sistematicamente. Ignoti si sono accaniti contro la struttura sacra e l’annesso oratorio Kairòs: prima hanno cercato di appiccare il fuoco, poi hanno abbattuto e mutilato una statua raffigurante Cristo. Sono state sradicate alcune torce ad olio e la cera liquida è stata versata vicino ad alcuni infissi, probabilmente con l’intenzione di dare fuoco. Su un terrazzo sono state bruciate alcune prese per la corrente e distrutti i globi dell’illuminazione pubblica. La statua di Cristo realizzata in resina, alta circa due metri, è stata scaraventata a terra e colpita fino a danneggiarla. Oltre all’ipotesi legata all’azione di un gruppo di vandali, c’è la pista legata al satanismo e all’attività delle sette. Qualche mese fa, in località Sagliutella, sempre ad Alvignano, un’altra chiesa — quella di Santa Maria degli Angeli, appena restaurata— fu profanata. A terra, disposti secondo un ordine preciso, furono ritrovati un calice, delle ostie, un’ampolla, un turibolo per incenso e un’acquasantiera.
    LE MESSE NERE - Il fenomeno delle messe nere è saldamente radicato nell’Alto Casertano. Le testimonianze di «riti strani» si trovano ovunque. Nello spazio antistante la cappella del Cimitero di Dragoni vennero ritrovati cerchi e simboli tracciati con la cenere, ceri e croci usate per i rituali. Sulle colline fra Calvi Risorta e Rocchetta e Croce un escursionista — che confermò la propria esperienza anche al programma Chi l’ha visto? — fu testimone di un rito in cui venne sacrificato un cane a cui fu mozzata la testa. A Pietravairano, sul Monte Cajevola, alle spalle del santuario della Madonna del Calvario, tracciata sul terreno c’era una grossa stella a cinque punte e sopra di essa era appoggiata una croce di legno con sopra la scritta «morte sepolta»: intorno vi erano numerosi ceri, alcuni ancora accesi, per un lungo tratto, quasi ad emulare una via crucis. Poco lontano un cappio sporco di sangue.

    IL CIMITERO PROFANATO - A Roccaromana invece furono profanate le tombe nell’antica chiesa «Ave Grazia Plena». Le lastre di marmo che ricoprivano le sepolture vennero divelte, le casse con le ossa e le ceneri dei defunti furono sventrate e il loro contenuto sparso sul pavimento, con resti umani utilizzati per la celebrazione di un probabile rito satanico e la pietra sacra dell’antico altare che venne rimossa e scaraventata all’esterno della chiesa: a testimoniare la follia, c’era l’inequivocabile scritta 666 che simboleggia l’Anticristo— tracciata probabilmente con un coltello — su una tavola staccata dal coperchio di una delle bare. I resti e gli oggetti usati nei riti lascerebbero supporre la presenza di almeno sette persone, fra cui qualche donna: lo confermerebbe un pezzo di gomma, probabilmente tagliato ed utilizzato durante una delle diverse cerimonie.

    Giancarlo Izzo
    04 maggio 2010

    http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/caserta/notizie/cronaca/2010/4-maggio-2010/chiese-assaltate-statue-sacre-sfigurateallarme-satanismo-alto-casertano-

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  9. Minuccio, il nonno viaggiatore:
    a 85 anni da Roccaromana al Polo
    Carmine De Robbio, classe 1923, ha visitato fino a oggi circa 30 paesi. Ogni anno una méta, l'ultima Auschwitz.
    CASERTA — La vecchiaia non offre molte opportunità per gioire, e quando si incontra un anziano sereno è già una bella cosa. Carmine De Robbio, classe 1923, da Caianello, da piccolo orfano di madre, trascorre i suoi primi 75 anni coltivando con passione infinita i fertili campi della Piana; qualche sigaretta, qualche briscola al circolo la domenica e la Santa Messa nelle feste principali, sono i suoi svaghi. Il servizio militare a Siena e a Firenze, subito dopo la guerra, resta il suo unico viaggio. Decenni di vita faticosa ma stabile, molto apprezzata, ma poi un paio di rapine in casa e i primi malanni lo costringono a trasferirsi dalla figlia, a Roccaromana; presto rimane anche vedovo. Sono novità insopportabili, e Minuccio ne resta tramortito. Impara a conoscere gli ospedali, passa il tempo seduto a guardare il vuoto con le lacrime agli occhi. Finché non incontra un amico, più giovane.

    IL PRIMO VIAGGIO - Questi gli fa compagnia, lo consola, lo provoca; con la scusa di fargli rivedere i luoghi del servizio militare, lo convince a fare un viaggio d verso Nord, in macchina. È l’inizio di una nuova era. Minuccio ignora volutamente tutti i possibili motivi di dissuasione e parte; è entusiasta di tutto ciò che vede, domanda, si informa, non si stanca, non si addormenta mai; riconosce una caserma dopo 50 anni; si meraviglia, si incuriosisce di ciò che vedrà l’indomani. Si adatta a tutto, e quando scopre che i cibi elaborati dei ristoranti gli fanno male, si accontenta dei panini e poi propone di cucinare con il fornellino portatile; quando non si trova l’albergo accetta di provare a dormire in tenda, e quando non si trova il campeggio propone di dormire in macchina. Dopo una settimana, accetta di buon grado di tornare a casa solo perché è saturo di novità. Sparisce la depressione, ritorna il Carmine che racconta, si arrabbia, ride.
    I VIAGGI - Arrivano le vacanze al mare, passa ore e ore a sguazzare nell’acqua alta; fa la conoscenza con le piste di sci (da spettatore), con mezzi di trasporto mai visti prima, come seggiovie, funivie, traghetti, aliscafi;

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  10. continua dal precedente
    in un giorno va a Torino con l’aereo e torna. Il viaggio si rifà ogni anno, sempre con itinerari diversi, finché l’Italia diventa stretta. Nel 2005 è sulla Torre Eiffel, a Parigi; nel 2006 a Budapest; nel 2007 a Lourdes e in Spagna; nel 2008 in Norvegia; nel 2009 a Londra; quest’anno ha fatto il passaporto e qualche giorno fa è tornato dall’Est Europa e soprattutto da Auschwitz: altri 6 mila chilometri e 9 nuovi Stati visitati. Sono adesso 30 quelli o almeno in parte attraversati. Purtroppo del sano e robusto contadino che è stato per tre quarti di secolo non resta che lo spirito e l’aspetto.

    IL RITO - Dal 2002 usa il bastone; dal 2003 respira per gran parte della giornata l’ossigeno in bombola; dal 2005 fa quattro iniezioni al giorno di insulina; dal 2008 deve fare i conti con l’incontinenza; quest’anno, per spostamenti a piedi superiori a qualche decina di metri, ha dovuto usare la sedia a rotelle. In definitiva, il corpo va lentamente cedendo, ma Minuccio, incoraggiato dall’amico, non si arrende; anzi, più problemi ha, più lontano arriva. E se prima era il suo amico a proporre l’itinerario ed egli accettava dopo un’apparente titubanza, a partire dallo scorso anno è lui a scegliere la mèta del viaggio («quest’anno andiamo in Inghilterra», «Beh, allora voglio vedere la Romania»). E, oltre alla gita annuale, ormai un vero rito, forse addirittura uno stimolo vitale più efficace delle decine di pillole quotidiane, Minuccio non salta una domenica al circolo, dove ha trascinato anche il suo amico, e continua ad andare al mare, a fare gite sulla neve e in camper, e soprattutto a sorridere, sorridere tantissimo. È o no una vecchiaia insolita? Chi fermerà questo giovane avventuriero di 87 anni?

    Giancarlo Izzo
    http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/caserta/notizie/arte_e_cultura/2010/12-luglio-2010/minuccio-nonno-viaggiatore-85-anni-roccaromana-polo-1703364515412.shtml

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  11. Sagra dei cavati al tegamino

    Anche quest’anno il 10 e 11 luglio nella piccola frazione di Statigliano di Roccaromana, ai piedi del Montemaggiore, si ripropone la tipicità locale, il sapore della genuinità, l’allegria e la compagnia, la frescura nella salubrità di luoghi ameni, espressione di una natura intatta e di una realtà ancora fatta di cose semplici, di ruralità. Sono ormai alla XI edizione e nulla è cambiato nella preparazione di questo piatto succulento e profumato, fumante e ricercato da centinaia di visitatori che ogni anno si affollano e allietano la piccola borgata di Statigliano. “I Cavati”, gnocchi fatti a mano dalle nonne del paese e cucinati con sugo di salciccia paesana e salsa fatta in casa sono il piatto forte della sagra anche se non mancheranno alcune sere dopo altre tipicità come la polenta sempre con il sugo di salciccia e il “panecotto con i fasuri”, pane cotto nel forno a legna. Piatti semplici che erano sulle tavole dei nostri nonni come piatti dell’occasione e della festa, oggi ritornano nelle nostre serate per far ricordare ai visitatori e ai buongustai la particolarità di quei piatti: sapori e ingredienti contadini che seguono le antiche ricette. Il tutto accompagnato da balli e musiche varie. Il tutto presentato da un piccolo borgo dove le usanze antiche sono ancora vive, dove l’aria che si respira è salubre e incontaminata proprio grazie alle colline circostante e alle montagne che racchiudono la valle.
    Per i visitatori che vengono da lontano è possibile avere spazi dove poter sostare, fare delle escursioni in montagna e passeggiare nei boschi e per i sentieri naturalistici, visitare gli altri piccoli borghi rurali vicini, attraversare vecchi vicoletti che ristrutturati ancora conservano le caratteristiche di un tempo. Spazi verdi, aria sana, tradizione culturale e gastronomica, questo è ciò di cui potranno deliziare coloro che cercano tranquillità e sapori tradizionali.
    A 20 minuti da Caserta, Statigliano, frazione di Roccaromana,si raggiunge dall’Autostrada A1 uscita Caianello, dalla Telesina uscita Baia e Latina o Dragoni o dalla SS Casilina bivio di Riardo-Pietramelara.

    Info:
    tel. 0823644431
    0823644390
    www.statigliano.it

    Questo evento si ripete annualmente nella seconda settimana mese di luglio

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  12. Le vie d’erba dal Matese alla Daunia con Slow Food
    E’ l’Alto Casertano, ancora una volta, tra scenari verdeggianti e di antiche vestigia, ad ospitare il Movimento Slow Food con un’iniziativa promossa dalla condotta Slow Food Volturno con la collaborazione dell’Associazione Città Paesaggio, che lo scorso venerdi - 16 luglio - a Statigliano di Roccaromana (CE), presso l’azienda agrituristica “Villa Gemma” in contrada Offi, ha tenuto un dibattito sul tema “Le terre collettive: il futuro della tradizione”.

    PAESAGGI PER UN’ECONOMIA FRA STORIA E NATURA

    Il caldo torrido dei circa 40 gradi all’ombra non ha impedito i lavori in programma, che hanno visto la presenza del vice Presidente Slow Food Italia Silvio Barbero e dei fiduciari delle condotte di Sora (FR), Massico-Roccamonfina (CE), Matese (CE), Alto Molise (IS), Tammaro-Fortore (BN), Taburno (BN), Irpinia Colline dell’Ufita Taurasi (AV), Avellino, Foggia e Monti Dauni (FG), che saranno sedi di altrettanti appuntamenti di “Vie d’erba” nei prossimi mesi.

    A coordinare i lavori Nicola Sorbo, fiduciario della condotta Volturno, che ha introdotto i vari ospiti ed Autorità locali ad un convegno mirato allo sviluppo dei criteri di organizzazione dei territori agricoli, con il tema cruciale della salvaguardia del paesaggio agrario quale primaria utilità per la nostra sopravvivenza: “oggi milioni di ettari un tempo coltivati sono in abbandono o destinati all’edificazione di case e infrastrutture, modificando non solo i paesaggi ma anche l’equilibrio ambientale”. Solo salvaguardando il paesaggio agrario può essere perseguito uno sviluppo sostenibile che limiti il consumo di territorio e l’uso delle risorse ambientali e nel contempo tuteli le produzioni alimentari e la biodiversità. E questo il progetto a cui Slow Food sta lavorando, affinché si definisca la qualità delle produzioni agricole anche in relazione a paesaggi rurali belli, produttivi e sostenibili.

    I PARTICOLARI INTERVENTI
    Nel corso dell’incontro, sono stati toccati i temi concernenti gli aspetti legislativi e agrari per gli usi civici del territorio e le norme demaniali che regolano l’utilizzo dei pascoli. Il Presidente ANFOSC Roberto RUBINO, ha sottolineato l’importanza dell’organizzazione e il maggiore utilizzo dei territori agricoli per un sempre più convincente ritorno ai pascoli, al fine di pervenire ad una migliore qualità dei prodotti lattiero caseari realizzati attraverso il consumo diretto dell’erba da parte degli animali (bovini o ovini) allevati direttamente nel contesto naturale, senza alcun trattamento che provenga dall’industria.

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  13. continua dal precedente
    Determinante anche la presenza di Francesco GRIFONI, Slow Food Toscana, che ha illustrato le caratteristiche di allevamento del suino, in particolare della “cinta senese”, per il mantenimento e la rivalutazione delle specie suine, attraverso l’attento controllo del territorio di allevamento da parte dell’agricoltore.

    Dalla Regione Lazio il Dirigente ARSIAL Claudio DI GIOVANNANTONIO, trebulano di origine, ha illustrato i progetti attuati nell’ambito della tutela e valorizzazione dell’agrobiodiversità nel Lazio, a significare il grande patrimonio di risorse genetiche vegetali, animali e microbiche che da millenni vengono messe a disposizione dell’uomo dalla natura, per ricavare prodotti agroalimentari, di cui l’Italia, grazie all’eterogeneità dei suoi paesaggi dovuti alla sua tormentata orografia e all’insieme dei fattori bioclimatici, molto variabili a seconda degli ambienti, è il paese più ricco di flora e di fauna, cioè di biodiversità, di tutto il continente europeo. L’umanità non può permettersi la perdita di questi valori che, in futuro, dovranno essere sempre più tutelati.

    CONCLUSIONI I SILVIO BARBERO
    Il Vice Presidente SF Silvio BARBERO, prima di lasciare la comunità Slow per il passaggio ad un’altra manifestazione prevista dalla condotta di Valle Telesina, a cui vanno i nostri migliori auguri per il decennale dell’attività, ha concluso i lavori indicando che l’obiettivo finale degli incontri per le “Vie d’erba” è quello di realizzare una Carta di principi, regole ed esperienze da porre in essere nel governo e nella gestione dei territori e dei paesaggi. Da cornice ai futuri lavori confronti, laboratori, eventi enogastronomici, scambi di buone pratiche agronomiche e amministrative per costruire una proposta di sviluppo autosostenibile fondata sulle risorse del territorio come i pascoli, i corsi d’acqua, i sentieri, i boschi, gli orti, i frutteti, le greggi e le mandrie, ma soprattutto il lavoro dei contadini e dei pastori, custodi della terra.

    I FORMAGGI CHE VENGONO DALL’ANTICA VIA LATINA
    Alla conclusione del convegno si è tenuta una degustazione, con grande entusiasmo dei convenuti, nell’ambito della “Comunità degli Antichi Formaggi dell’Alta Terra di Lavoro”, formata dai produttori di marzolina, caso peruto e casoforte di Statigliano. Le foto sono emblematiche e raccontano da sé le eccellenze casearie della dorsale appenninica che ci riportano ad un’ideale transumanza tra i territori e i popoli dell’antica Terra di Lavoro, che dal casertano si estendeva sino al basso Lazio e nel Frusinate. Gli ospiti d’onore:
    Loreto Pacitti rappresentante del presidio della Marzolina (Picinisco, FR) e Manuel Lombardi rappresentante del presidio del Conciato Romano (Castel di Sasso, CE), che hanno illustrato i loro prodotti prima della degustazione.

    Presente anche Giuseppe Iaconelli di San Pietro Infine noto con il prodotto Hoptimum Sancti Petri – nella circostanza con la versione “Cunciatiegl”.
    I vini abbinati nella serata dei produttori casertani Cantine Telaro e Vestini Campagnano, nonché, messi a disposizione dalla condotta di Sora, con Matteo RUGGHIA, la passerina autoctona locale e un cabernet sauvignon della Cantina Poggio alla Meta di Pescosolido (FR), ottimi prodotti sicuramente da rivedere.
    Franco D’Amico

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  14. Le Vie del grano dal 18 settembre
    La Proloco in collaborazione con il Comune propone uno spicchio di tradizione culturale, una manifestazione della vita del grano e del suo utilizzo dalla tradizione ai nostri giorni. La manifestazione avviene nel borgo antico che ancora si presenta tutto nella sua ruralità e caratteristiche antiche sia storiche che strutturali. Il borgo aiuta a rispecchiare ciò che è stata l’attività primaria dei tempi passati e l’utilizzo di una risorsa vitale che era l’unico alimento presente in molti piatti della nutrizione fondamentale in tutte le case, è stato la principale merce di scambio quando le famiglie povere del luogo vivevano dei pochi prodotti della campagna.
    Rispettando questa tradizione la Proloco ci propone degli schizzi del percorso del grano con la esposizione di attrezzi e mezzi utilizzati per la sua lavorazione, con le notizie e le dimostrazioni delle tradizioni e delle usanze del posto, con la presentazione dei tanti prodotti locali e della tradizione dove il grano e la farina sono gli ingredienti principali.
    Si potrà passeggiare per il borgo antico dove viene organizzata la “Via del Grano” e si potranno degustare i vari prodotti del grani offerti dalle famiglie del posto cucinati secondo la tradizione e la ricetta locale. Ci sarà l’esposizione guidata delle varie fasi del grano e la dimostrazione sul posto della lavorazione della pasta fatta a mano, delle pizze, dei taralli e delle “pizzelle di pasta fritte”.
    Tutta ciò che si vuole conoscere sull’importanza di questo alimento e del suo utilizzo nei tempi passati, si potrà viverlo a Roccaromana il 18 settembre.
    I nostalgici, gli appassionati della cultura contadina e tipica locale, i curiosi e soprattutto i giovani che non hanno vissuto e non conoscono momenti e usanze passati che restano, però, risorse primarie nella nostra vita e sulla nostra tavola, saranno visitatori e ospiti graditi che potranno vivere e condividere per questa serata scenari passati che ancora sussistono in molte case delle famiglie rocca romanesi.

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  15. Il presidente del Consiglio regionale Paolo Romano in visita a Caiazzo ha incontrato gli amministratori locali e i coordinatori cittadini del Pdl per parlare dei progetti futuri e degli interventi da effettuare per migliorare i servizi della zona.L’onorevole ha attraversato a piedi il centro storico, dove ha incontrato anche numerosi cittadini, prima di una riunione nella stanza del sindaco Stefano Giaquinto. E’ stata l’occasione per affrontare diversi temi che stanno a cuore al consigliere regionale, come la sanità e il piano casa. Si è discusso anche di quelle che posso essere le soluzioni da adottare per migliorare la vivibilità. Il sindaco e Romano hanno anche parlato della disponibilità da parte della Regione e delle amministrazioni locali a dare il via a progettazioni concrete: gli amministratori hanno infatti promesso di rivedersi a breve al fine di presentare dei progetti comuni per il rilancio di una “fetta” della provincia di Caserta che ha tra i punti di forza il territorio incontaminato e il paesaggio. Il presidente del consiglio regionale ha, tra l'altro, annunciato che a settembre sarà aperta a Piedimonte Matese una segreteria, “un punto di riferimento per tutto l'Alto Casertano”.
    Tra i presenti, un folto gruppo di amministratori comunali di Caiazzo, i coordinatori del Popolo della Libertà di Ruviano Raffaele de Marco, di Castelcampagnano Amedeo Zampella, Salvatore De Matteo di Castelcampagnano, il sindaco di Roccaromana Filomena De Simone, l'assessore comunale di Piana di Monte Verna Agostino Ferraiuolo, il consigliere comunale di Castelcampagnano Gennaro Marcuccio, l'ex consigliere comunale di Ruviano Pasquale Petrazzuoli e come rappresentante dei Giovani Pdl Giuseppe Di Lorenzo. Assenti per imprevisti o perchè fuori città il sindaco di Liberi Giuseppe Vastano, di Alvignano Angelo Di Costanzo e di Castelcampagnano Giuseppe Di Sorbo.

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  16. Zinzi celebra la battaglia del Volturno
    "Sono lieto di poter condividere con voi, in qualità di Presidente della Provincia di Caserta, questo momento che rievoca una tappa fondamentale per la nascita del nostro Stato Unitario e della nostra Repubblica.
    Caserta, 150 anni fa, dimostrò di volere e sapere contribuire, anche con il proprio sacrificio in vite umane, ai valori di democrazia e civiltà che ancora oggi fanno dell'Italia, del Sud e di Caserta un punto di riferimento positivo in ogni angolo del mondo.
    Da Caiazzo a Roccaromana, Alife, Piedimonte, Capua, Sant'Angelo in Formis, Triflisco, San Tammaro, Santa Maria Capua Vetere, Casagiove, Caserta, nella cui Reggia Giuseppe Garibaldi insediò il suo quartier generale, a Casertavecchia, Limatola, Castel Morrone, Maddaloni e Valle di Maddaloni ogni pietra, ogni ansa dello storico fiume Volturno, sono testimoni di una delle più drammatiche pagine della nostra storia risorgimentale, scritta con il sangue di fratelli combattenti contro fratelli per l'edificazione della Patria comune.
    L'Unità del Paese, i valori della nostra Nazione vanno difesi anche oggi e questo perché non mancano spinte secessioniste e perché non possiamo assistere impassibili a continue mortificazioni, sia attraverso dichiarazioni sia con atteggiamenti, che offendono il Sud, la Campania e la Provincia di Caserta.
    Questa è una Terra che ha tanti problemi, nessuno lo nega, ma vanta uomini e donne della società civile, del mondo del lavoro, delle associazioni, della magistratura, delle forze dell'ordine, del mondo dell'educazione, dell'informazione, delle Istituzioni che, tra mille difficoltà, fanno il loro dovere e lo fanno benissimo.
    Tutti insieme siamo impegnati nel difendere i valori che la storia ci ha tramandato, tutelare l'immagine dei nostri territori e portare avanti con orgoglio quel progetto di riscatto e sviluppo di cui Caserta, la Campania e il Sud hanno bisogno".

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  17. Commemorazione battaglia l' 8 dicembre 2010
    8 dicembre 2010, con inizio alle ore 10.45, si celebrerà il 67° Anniversario della Battaglia alla presenza del Generale di Corpo d’Armata dei Carabinieri Vittorio Barbato, Commissario Generale per le Onoranze Caduti in Guerra con sede in Roma che interviene in rappresentanza della Difesa. Interverranno, inoltre, il Cav. Roberto Campanile, Sindaco del comune, il generale in pensione Luigi Poli, presidente dell’Associazione Nazionale combattenti della Guerra di Liberazione nonché le autorità civili, religiose e militari.
    Alla cerimonia saranno presenti i Gonfaloni, decorati al valor militare, delle città di:
    Napoli, Bellona, Frosinone, Roccaromana, Caserta, S. Nicola la Strada, Cassino, Conca della Campania, Galluccio, Mignano Monte Lungo, Presenzano, Livorno, Roccadevandro, S.Maria Capua Vetere, S. Pietro Infine, Vairano Patenora, San Vittore del Lazio e, Tora e Piccilli. Interverrà anche il Medagliere dell’Associazione Nazionale Combattenti della Guerra di Liberazione.

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  18. Balli e canti Popolari per promuovere la cultura locale
    Il Comune di Roccaromana, con il patrocinio della Regione Campania, la Camera di Commercio e la collaborazione delle Associazioni locali e della Pro-Loco organizza a Roccaromana nei giorni 11-12 Dicembre 2010 la V^ Festa di canti, balli e sapori tradizionali, nell'ambito del progetto: "Percorso attraverso il patrimonio culturale di Roccaromana: tradizioni e testimonianze del passato". Nell'intento di creare opportunità di riscoperta degli antichi borghi con le loro peculiarità architettoniche e paesaggistiche, nella genuinità e nella serenità della vita che ancora si può apprezzare e conoscere nei piccoli paesi montani. Le principali stradine del paese si apriranno a turisti e visitatori fin dalle prime ore del pomeriggio. I locali dell'antico borgo saranno allestiti a vecchie botteghe presso cui sarà possibile ammirare e degustare le specialità culinarie locali, prodotti tipici caratteristici per la loro genuinità. Verranno rappresentate scene che rievocano i "vecchi mestieri" di Roccaromana ed esposti attrezzi della tradizione contadina ed artigianale, lavorati e prodotti in loco. Il tutto sarà immerso in un'atmosfera particolare, creata dalla sola luce delle torce e dei fuochi nei bracieri, dal propagarsi per le viuzze del centro delle melodie natalizie che accompagnano le nenie e i canti degli zampognari e dei gruppi popolari che cantano e danzano attraversando tutto il paese durante l'intera manifestazione.
    Altro elemento che caratterizzerà le serate sarà l'esibizione di gruppi folkloristici locali e regionali:"A' Paranza rò Lione e Scafati" di Salerno,"Adele Bassi e Paranza Popolare" di Pietramelara, "A Tambur Battente" di Vairano Patenora.

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  19. Attanasio, soldato d’Italia, ha compiuto il 1° gennaio 2011, 100 anni. Auguri
    Una vita fatta di lavoro e di amore per la sua natia Roccaromana, dalla quale si è allontanato solo per compiere il suo dovere di soldato d’Italia nel corso della Seconda Guerra Mondiale. Ieri, sabato 1° gennaio 2011, Enrico Attanasio, cittadino di Roccaromana, ha compiuto cento anni circondato dall’affetto dei suoi cari.

    Nato il 1° gennaio 1911, Enrico è stato per tutta la vita attaccatissimo alla sua terra, distaccandosene solo a causa della Seconda Guerra Mondiale.
    Chiamato alle armi, il 10 aprile 1935, presso il Centro Chimico di Roma, è partito, per la colonia Eritrea in Africa Orientale, il 17 settembre 1935 da Napoli ed è sbarcato a Massaua il 23 settembre dello stesso anno.
    Il 26 settembre del 1936 imbarcatosi a Massaua fece rientro in Italia sbarcando nel porto di Napoli il 6 ottobre 1936.
    Dall’8 ottobre del 1936 fu inviato in congedo illimitato in forza al Distretto Militare di Caserta.
    Nel 1941, esattamente il 14 dicembre venne richiamato, per esigenze di carattere eccezionale, presso il Comando Truppe Speciali per il Corpo di Spedizione Italiano in Russia (C.S.I.R.). Il 20 giugno del 1942, assegnato al 302° Comando Truppe Speciali, partì per la Russia.
    Il 5 giugno del 1943 fece ritorno dal fronte Russo e inquadrato nel reggimento chimico di Roma.
    Sbandatosi in seguito agli eventi verificatosi dopo l’armistizio dell’8 settembre, il 21 novembre 1943 fu collocato in congedo illimitato.

    Tornato a casa, riprese il suo normale ritmo di vita con i familiari, rispettando i valori della tradizione e della civiltà contadina a cui è profondamente legato.
    Enrico Attanasio è stato festeggiato e circondato dall’affetto di tutta la famiglia e da tantissimi concittadini, in particolar modo dal figlio Claudio, Primo Maresciallo Luogotenente in servizio presso il Reparto Supporti del RUA di stanza a Capua, presso la Caserma “Oreste Salomone”.
    Il centenario Enrico Attanasio è stato decorato della medaglia commemorativa delle operazioni militari in Africa Orientale e della croce al merito di guerra nella campagna di Russia.

    Il compleanno dell’impavido vecchietto sarebbe stato più bello se le Istituzioni, controllando negli archivi le date di nascita dei più vecchi e, fra questi, quelli che sono ancora in vita, si ricordassero dei loro figli che hanno sacrificato gli anni più belli della loro vita, per servire con onore la propria Patria ed il Tricolore che ancora a cento anni portano nel cuore, così come fanno ancora oggi i circa 8.000 italiani che sono in servizio di peacekeeping nel mondo e che come il Caporal Maggiore Matteo MIOTTO, a 24 anni, nel fiore della gioventù, è stato ucciso per un’ideale di Pace, portando la penna nera degli alpini sul cappello.
    Nunzio De Pinto

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  20. La Storica Chiesa A.G.P. della Santissima Annunziata di Roccaromana torna all’antico splendore, almeno per quanto riguarda la parte interna, grazie alla volontà ed all’amore per la Santissima Vergine di un nutrito gruppo di devoti del posto.Questo importante edificio di culto, edificato nel 1872 per volere di Nicola Rinaldi, nacque al fianco di un piccolo ospedale di beneficenza voluto dallo stesso sacerdote per assistere le popolazioni del posto. Per circa venti anni questo splendido edificio sacro è stato abbandonato e sottoposto al quasi totale saccheggio di reperti storico – architettonici di grande valore; un oblio, purtroppo, legato alle note vicende che hanno portato alla chiusura dell’ospedale.

    Solamente dopo il ritorno della parte antica dell’ospedale nelle mani del comune di Roccaromana, il gruppo di volenterosi devoti ha potuto cominciare i lavori di ripristino della splendida chiesa. Ad un anno dalla storica riapertura al culto, i devoti, in vista dei solenni festeggiamenti della Santissima Annunziata previsti per venerdì 25 marzo prossimo, hanno deciso di stilare un primo bilancio dei lavori svolti per approntare nuovi progetti utili al recupero definitivo della struttura.Notevole lo sforzo dei volontari che ha reso possibile: il ripristino degli scalini dell’altare maggiore, il recupero parziale della cappella di S. Michele Arcangelo, il riposizionamento delle acquasantiere e della Fonte Battesimale ed il recupero del primo piano dell’ospedale adibito ad oratorio parrocchiale ed intitolato a Papa Giovasnni Paolo II.

    All’esterno, i fondi raccolti dai volontari sono serviti al ripristino dell’illuminazione mentre l’allarme è stato predisposto grazie all’impegno dell’amministrazione comunale. Il fine settimana (26 e 27 marzo) sarà caratterizzato dalla Festa Paesana con piatti tipici del posto come:”panecuotto, cicorie e cardigli” e baccalà in umido, il ricavato sarà utilizzato dai volontari per continuare il recupero della chiesa.

    Fondamentale la collaborazione delle donne più anziane del paese per la ricerca delle cicorie. Il momento di culto conclusivo della Santissima Annunziata si vivrà domenica 27 marzo, alle ore 18, con la celebrazione della Santissima Messa presieduta dal nuovo parroco Don Stefano.

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  21. La segnaletica autostradale indica Caianello, quella interna delle strade provinciali sciorina una serie di indicazioni che desterebbe curiosità anche al navigatore satellitare, se lo strumento avesse intelligenza oltre alla voce metallica. E perché non appagarsi di curiosità e andare a vedere cittadine e paesini, a chiedere agli abitanti: voi di Tora e Piccilli e di Ciorlano, e di Rocca d’Evandro - per dirne soltanto alcuni - come vi chiamate? Al visitatore - che è status che sarà ritenuto più familiare e pacato in quanto d’aspetto meno frenetico del turista - risponderanno tutti sorridendo, felici poi gli anziani (quanti ce ne sono da queste parti) nel trovare interlocutori cui chiedere: e voi da dove venite? «Queste parti», sta per l’Alto Casertano, dove l’alto più che indicare verticalità di monti che pure ce ne sono, sta per l’orizzontalità con cui si dispiega una cartina geografica, dove la provincia di Caserta scappa verso i confini di Lazio e Molise.

    La zona, fate conto, tutto un Cantone modello elvetico: dai paesaggi tutti a verde, e d’autunno tutti a giallo-marrone perché la vegetazione è mediterranea, non di abetaie della richiamata Svizzera. Piccoli comuni, ricchezza di storia, bellezza di prestigiose testimonianze architettoniche, di opulenze di conquistatori, castelli e rocche. Grumi di case diventati paesi, vedi Tora e Piccilli che erano due borghi e si dovettero unire per essere paese; vedi Ciorlano, oggi il Comune più piccolo del Casertano, 460 abitanti, dove alla domanda di cui sopra su come si chiamino gli abitanti, possono rispondere come nella gag: «Giovanni, Maria, ‘Ngiulinella, Federico…» tanto pochi sono per non conoscersi tra di loro. Questa parte della provincia di Caserta è abitata da gente bella e semplice, caratteristiche speculari ai paesaggi, all’aria che vi si respira. Allora, al viaggiatore-visitatore l’itinerario consigliato in questa zona è di massima, ciascuno se lo può modificare in itinere, semmai un’insegna topografica dovesse attrarlo più di un’altra. Si venga da Sud o da Nord dell’Autosole, quindi, si esce a Caianello, si immagini un compasso col perno piantato qui, nella cittadina resa ancora più nota da una battuta di Totò, e nella circonferenza di pochi chilometri si può girovagare per sfogliare un territorio di pagine belle e diverse, mai uniformi, un puzzle anche di umanità dai dialetti sfumati.
    Franco Tontoli continua

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  22. parte seconda Alto Casertano delle tradizioni
    Cartina in mano, a destra della nazionale e siamo a Vairano Scalo con immancabile puntata a Taverna Catena e chiedersi davanti al Cippo: ma Garibaldi e Vittorio Emanuele, allora, si incontrarono veramente qui e non a Teano come ha sancito la Treccani? Meglio non farsi sentire da qualche teanese di passaggio e filare a Vairano Patenora che nel IX secolo si chiamava Patenara, scorrono i secoli dai Romani ai Normanni, dai benefici dell’imperatore Guglielmo II agli assedi di Enrico VI di Svevia, saccheggi e terremoti ma l’arcigno castello è sul cocuzzolo a raccontare. Pietravairano è a un passo, anno di nascita 1070, un’infilata di chiese e collegiate, Nella zona alta del paese, oltre al Castello, sono concentrati i maggiori monumenti storici ed architettonici del passato. Si torna indietro di pochi chilometri e c’è Roccaromana che, con le sue tre frazioni limitrofe di Statigliano e Santa Croce, visse eventi bellici dal tempo dei Sanniti, nel 700 avanti Cristo.

    In quel tempo, questo popolo combatteva contro i Romani, il territorio è immerso in una valle coronata da spettacolari picchi, Pizzo Madama Marta e Pizzo San Salvatore. Si risale lungo la cartina, Prata Sannita che nella zona superiore è borgo medievale con tanto di castello e in quella inferiore e borgo quasi fluviale, il Lete vi scorre per finire imbottigliato nello stabilimento che dà lavoro a tutto il comprensorio. Poco avanti, Ciorlano, lindo e pinto che sembra il paesino di Barbie, un po’ di ruderi, una chiesa con affreschi e tele ma stupirà il paesino-presepe, auto ai limiti e via a scarpinare per gradini, gradoni che per i residenti fanno da ciclette naturale. Di fronte c’è Fontegreca, Osci e Sanniti i padri fondatori, il Molise quasi lo si tocca.

    Poi Tora e Piccilli, due borghi per farne un paese, memorie preromane, i Sanniti che erano dappertutto, sudditanze all’Abbazia di Montecassino. Qui basta chiedere, spuntano ciceroni come funghi, tanta la voglia di parlare. Roccadevandro e non chiedete chi sia stato Evandro padrone della rocca. Non è un nome proprio ma di località, di Vandra che era sottostante la rocca, poi le storpiature toponomastiche corressero le cartine geografiche. Da non perdere i due luoghi delle memoria recente: il Sacrario di Mignano Montelungo, la Redipuglia del Sud dedicata ai Caduti della guerra di liberazione 1943-1945.

    I tumuli custodiscono 974 soldati caduti in tutta Italia, nell’atrio superiore i 48 morti l’8 dicembre 1943. E poi San Pietro Infine, che significa «al confine» di Lazio e Molise. Qui il Parco della Memoria è tutto il vecchio paese bombardato e sventrato e rimasto così, con le animazioni di Rambaldi, quello di ET. Il paese ricostruito di sotto guarda alle rovine come un quadro appeso alla parete a ricordare bombe e distruzioni finchè non vinse la Pace.

    Franco Tontoli

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